LA VOCE DIETRO IL SILENZIO
Quando la voce è bloccata
Ciao, se sei capitato in questo articolo forse senti la necessità di riconnetterti con la tua vera Voce, ma non sai come fare…
Non preoccuparti! Sono qui per questo. Ma ancor prima di iniziare vorrei raccontarti una cosa: il lavoro sulla Voce è possibile solo quando inizi a percepire l’esperienza vocale come un’esperienza “estesa”, ovvero capace di coinvolgere le tue “funzioni” nella loro totalità.
Il canto è un’esperienza totale, da vivere a 360° (pensiero, voce, corpo, respirazione, emozioni, paure, spiritualità, ecc..).
Quando inizi a percepire lo strumento voce come un qualcosa di olistico e non più come un qualcosa di specifico ed isolato, rispetto al resto del corpo e della tua persona, sei pronto – o pronta – per iniziare un lavoro di riconnessione con la tua vera Voce, o meglio con la Voce del tuo sentire…
La Voce è quindi un elemento corporeo, integrato nel tuo corpo, e subisce ogni tuo pensiero ed ogni singola emozione che ti attraversa, anche adesso.
Infatti, la voce si può “rompere” quando stiamo piangendo, può alzarsi di volume quando siamo felici o arrabbiati, spegnersi, diventare fioca, come un lumino nella notte, quando siamo tristi.

Non puoi pensare di scindere la tua Voce dal tuo sentire o dal tuo corpo, poiché la Voce è essa stessa il tuo sentire e il tuo corpo.
Lei è un veicolo emozionale, un ponte di congiunzione fra il mondo interiore e il mondo esteriore.
Intendo dire, che dentro di te vive una complessità di emozioni, pensieri, sensazioni, percezioni; il tutto rimarrebbe nell’ignoto se tu non trovassi il modo di manifestarlo nella realtà che ti circonda.
E la Voce serve proprio a questo: manifestare la tua persona, i tuoi sogni, i tuoi bisogni, le tue idee, le tue emozioni, i tuoi intenti, i tuoi dolori, le tue delusioni, tutto ciò che abita il tuo giardino interiore è degno di essere visto e considerato dal mondo esteriore.
Ricorda: non ci sono alberi troppo marci o rocce troppo dure, ruscelli troppo inquinati o cieli troppo bui per chi ha la volontà e il coraggio di esprimere la propria autenticità!
È un tuo diritto esistere e manifestare la tua interiorità, bella o brutta che sia, merita comunque rispetto e hai tutti gli strumenti a tua disposizione (la Voce) per farlo!
Questa è la magia della Voce, quando riusciamo a superare le barriere del Silenzio, invitiamo gli altri a sedersi alla nostra tavola e gli mostriamo ciò di cui siamo fatti… e ciò di cui sono fatti i nostri sogni e speranze…
La Voce è un canale di comunicazione potentissimo – verbale – ma anche non verbale, poiché il modo in cui comunichiamo è ciò che rimane all’altro quando gli parliamo.
Infatti, ciò che ci rende interessanti agli occhi del nostro interlocutore, non sono tanto le parole scelte, quanto piuttosto l’intensità emotiva che siamo in grado di trasmettere e quindi quanto sappiamo coinvolgere l’altro, avvicinandolo a noi, sempre più!
Lo stesso vale per il Canto. Quanto più sarai capace di connetterti con il tuo vero sentire e sviluppare la tua chiarezza interiore, tanto più raggiungerai i cuori di chi ti ascolta.
Perché la voce fa questo: vibra a frequenze emozionali e porta con sé frammenti dell’anima.
Quando questo avviene, ci troviamo di fronte ad un fenomeno comunicativo autentico e di successo.
Non c’è fraintendimento perché l’emozione è limpida, non c’è frustrazione poiché la persona sa come comunicare nel modo più opportuno ed efficace, non c’è repressione dei sentimenti, perché si vive nella coerenza comunicativa, senza accumulare risentimenti.

Allora cos’è il processo di silenzio? Come mai parliamo di Voce dietro al silenzio?
Il processo di silenzio è un tipo di comportamento molto “antico” poiché lo si può imparare quando si è molto piccoli, e consiste nel non dire ciò che si pensa o ciò che si sente.
Questo tipo di comportamento inibisce la spontaneità e impedisce alla persona di manifestarsi e di manifestare la sua essenza nel mondo.
Possono essere moltissimi i motivi per cui attuiamo un processo di silenzio, ma solitamente l’azione di stare in silenzio, affonda le sue radici nella convinzione bambina di credere che parlando si possa dare fastidio “Ho paura di dare fastidio”, “Ho paura di fare rumore”, “Ho paura di non essere capito”, “Ho paura di non essere amato”.
Questo tipo di convinzioni, possono sclerotizzarsi e radicarsi nel nostro pensiero, diventando abitudini consolidate e difficili da modificare.
Infatti, se l’Emozione non è espressa, con il tempo, si dimentica persino come riconoscerla.
Si perde la capacità di identificare le nostre emozioni, il loro grado di potenza, allora tutto diventa confuso e poco chiaro persino per noi.
Da qui nasce la famosa Sindrome del Bavaglio, tratta dal libro di Rossella Panigatti “La Comunicazione Vitale”, di cui parleremo più avanti in questo Blog – puoi iscriverti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sulle nuove uscite.
La Sindrome del Bavaglio, altro non è che un blocco emozionale. O meglio, se le emozioni non vengono espresse, si perde la capacità di sentirle e quindi di comunicarle.
Il processo di silenzio allora sarà ultimato, ovvero la persona avrà costruito con le sue stesse mani la propria “prigione interiore”; uno spazio buio e silenzioso, nel quale avrà relegato il suo cuore – la casa delle sue emozioni.
Come fare per superare le barriere di una prigione interna?
Attivando un lavoro specifico di contatto con le proprie emozioni. Andando proprio a lavorarle una per una ridonando un senso al proprio sentire, ritrovando nuovi significato emotivi.
Così sarà possibile acquisire nuove competenze, imprescindibili a chiunque desideri comunicare o cantare in modo autentico e di successo.
È importante sapere che sia che si tratti di voce parlata o cantata, il processo di silenzio non cambia.
Infatti, non sono solamente i cantanti a soffrire di questo tipo di blocco, ma tutti coloro i quali riscontrano difficoltà nel parlare in pubblico, esprimere le loro idee, temono il giudizio altrui e possono percepire gli altri come “pericolosi”.
Credo sinceramente in questo tipo di lavoro poiché per me è stato fondamentale e di grande aiuto.
Ciò che prima, dentro me, era caos e sofferenza, nel tempo è divenuto lineare scorrimento emozionale, o meglio, oggi mi è possibile sedermi sulla riva del mio fiume emotivo e osservare con distacco cosa provo, riconoscere vissuti di dolore, accogliere insicurezze e fragilità e gioire di questo prezioso tesoro che è la mia Acqua interiore: il mondo delle mie emozioni.
Per queste ragioni, penso che ognuno di noi potrebbe necessitare di un supporto di questo genere, per attivare un processo di rieducazione emozionale e di presa di contatto consapevole del proprio spettro interiore, per poi poter finalmente manifestare la propria essenza in un modo autentico e che “arrivi” all’Altro sempre.
Ne conseguono un maggiore equilibrio e serenità, grazie ad una coerenza di sentimento e di comunicazione, che verrà sempre percepita dall’ascoltatore, il quale riconoscerà in noi doti di carisma, originalità, vitalità, fascino ecc.
Attiviamo in questo modo un processo di trasformazione, grazia al quale diventiamo persone interessanti, magnetiche, originali ed uniche!
Ricorda che …
Sei unico o unica. Nessuno ha ricevuto i tuoi stessi doni. Non ti resta altro che rendertene conto, manifestarli, esprimendo tutta la tua bellezza e tutta la tua autenticità! Buona fortuna!
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E tutte le vite che abbiamo vissuto e quelle che dobbiamo ancora vivere sono piene di alberi e foglie che cambiano.
“
(Virginia Woolf)
